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Aspettando il depuratore arriva il rimborso
E' stato per anni il tasto delicato che i candidati alle amministrative toccavano puntualmente in campagna elettorale, sia per colpire gli avversari politici nel loro punto più debole, l'incapacità di portare a compimento una delle opere più discusse e agognate della storia della città di Avola, sia per farne una sorta di premio promesso agli elettori in cambio del voto. Oggi, a quasi dieci anni da quando il comune presentò il progetto di massima all'ufficio del Genio civile di Siracusa, del depuratore fognario, oltre al cartello che indica lavori in corso posto in prossimità del relativo cantiere, non resta che la citazione all'interno di una istanza di rimborso dei canoni di depurazione, il cui invio al sindaco permetterà ai cittadini il rimborso delle spese per lunghi anni elargite nella convinzione - rafforzata dalle promesse di volta in volta fatte dall'amministrazione di turno - che le informi pietre accantonate sul litorale avolese venissero trasformate nei necessari impianti di depurazione fognaria per i quali l'amministrazione ha accantonato milioni di euro nel corso degli anni. A porre la parola fine sulla storia delle tasse pagate dai cittadini è stata la sentenza n.335 del 10 ottobre 2008, con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli 14, c. 1 L. n. 36/94 e 155, c. 1 d.lgs. n. 152/2006, che permettevano al comune di richiedere il pagamento dei tributi alla cittadinanza nonostante l'impianto di depurazione fosse inesistente o temporaneamente inattivo. Sembra che la storia del depuratore avolese sia così giunta tristemente all'epilogo, almeno per ora. Eppure, sfogliando pagine della cronaca avolese nemmeno troppo vecchie, si incappa con facilità in notizie
che avrebbero fatto presagire tutt'altro destino per l'ambita struttura cittadina. Come la simbolica cerimonia della posa della prima pietra dell'impianto nel maggio 2007 da parte dell'amministrazione Di Giovanni, poco prima che lasciasse il posto all'attuale amministrazione Barbagallo, evento dal quale ci si sarebbe aspettati rapidi risultati. E così ancora oggi sembra che bisognerà attendere prima di poter vedere realizzato e funzionante l'atteso impianto. Al momento, l'unica certezza resta la possibilità per la cittadinanza di vedersi tornare indietro le cifre sborsate per anni, destinate a un impianto che, almeno finora, si è rivelato una chimera.
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