• Ospedale, nulla di fatto dal Consiglio comunale aperto

    Avola. Fumata nera dal Consiglio comunale aperto sulla sanità svoltosi giovedì sera. L'incontro, ottenuto grazie alla volontà del comitato cittadino a salvaguardia del diritto alla salute e all'impegno del presidente del Consiglio Giuseppe Agricola, non ha portato ad alcun risultato tangibile, lasciando emergere solo il disorientamento generale della cittadinanza avolese, che si vede disarmata di fronte al rischio di "perdere" l'ospedale Di Maria. Non sono mancati nemmeno momenti di tensione, con tanto di polemica scoppiata tra gli onorevoli Vinciullo e Marziano. Nemmeno le parole del commissario straordinario dell'Asl 8, Franco Maniscalco, che ha affermato che l'ospedale di Avola non rischia la chiusura, sono servite a stemperare i toni. E se il tentativo di impostare un dialogo "composto" non è mancato, con la richiesta avanzata dal primario della cardiologia del presidio Avola-Noto Corrado Dell’Ali di non mortificare quello che già c’è e di mettere nelle condizioni di lavorare in rete, a mantenere i toni alti è stata la differenza delle posizioni in seno alla deputazione provinciale. L'onorevole Pippo Gennuso è convinto che l'ospedale Di Maria non rischia la chiusura. Su una diversa lunghezza d'onda Bruno Marziano che, evidenziate le anomalie del provvedimento a firma dell'assessore Russo, è certo dell'entità dei rischi che il nostro nosocomio sta correndo. Secondo Marziano, la deputazione regionale deve stabilire quanti posti letto vanno assegnati nel rispetto degli standard minimi.

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