• Ospedale, Di Lorenzo: bisogna pensare a migliorare

    Avola. Sulla questione del decreto Russo e delle conseguenze che porterà nella Provincia, come la riduzione dei posti letto da 855 a 750 entro il 31 agosto e l’accorpamento degli ospedali che concorreranno a formare i due distretti provinciali, uno che comprenderà gli ospedali di Siracusa, Avola e Noto, l’altro Lentini ed Augusta, si è espresso il direttore sanitario dell'ospedale unico Avola-Noto, Rosario Di Lorenzo, che invita a non lasciarsi travolgere dal «chiacchiericcio», ma a porsi la domanda principale: «come facciamo a fare meglio?». Sottolinenando che «al momento non è prevista assolutamente alcuna chiusura dei reparti», Di Lorenzo ha spiegato che «entro il 31 luglio dovrà essere ultimato il piano delle proposte dell’azienda, quando sarà pronta la delibera avremo l’atto aziendale, a quel punto si potrà parlare con cognizione, ma al momento è tutto un chiacchiericcio». Il direttore sanitario ha sottolineato l'importanza di non trascurare il piano di rientro nazionale, riparandosi sotto l'egida di un piano, quale quello del 2002, che evidentemente non sta più al passo con i tempi dettati dalla rivoluzione in atto grazie alla riforma della sanità. «Gli effetti di quel piano - ha detto Di Lorenzo - dovrebbero essere salvaguardati nel rispetto della buona amministrazione e dell’efficienza. Il punto non è se l’Utic e la Cardiologia rimarranno ad Avola o meno, ma stabilire dove deve essere destinata nella zona sud la rianimazione, il che equivale a dire, come dobbiamo organizzare al meglio la sanità nella zona sud? Il focus dovrebbe essere indirizzato non sulla polemica posti letto, ma sull’interrogativo: come facciamo a fare meglio?»

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